Descrizione
Nell’ultimo suo libro, di profondità inquietante e inquietante interrogare, Primo Levi avvertiva che la memoria dell’offesa – memoria fragile e necessaria: del fascismo e del nazismo, ma delle offese di ogni totalitarismo – ha due nemici sottili: l’imprecisione e la vergogna del ricordare, e quella zona grigia in cui il tempo trascorso comincia a diradare le testimonianze dirette, senza attenuare le passioni vive e i meccanismi vari del rigetto. Questo volume è un atto della memoria che sopravvive contro i nemici che indicava Levi. È la storia di un cattolico democratico e antifascista attivo, Giuliano Benassi, dagli anni del liceo alla fucilazione in un campo di concentramento della Sassonia. Una testimonianza: ma con una forza di precisione – vincendo la nostalgia, ripercorrendo i luoghi dimenticati della gioia e quelli sepolti dell’orrore, rileggendo lettere, risentendo voci – che fa della testimonianza un’inchiesta, e di una cronaca il ritratto morale di una di quelle amicizie cui la morte toglie soltanto il logorarsi della vecchiaia. In appendice a questa nuova edizione, le “Cantatine partigiane” pubblicate per la prima volta nel 1965.