“Blocco 3” con Fabrizio Brandi per la rassegna “Narratori Erranti” al Magazzino di Antonio
Sabato 1 aprile si chiuderanno le date “molinesi” della rassegna teatrale regionale Narratori Erranti, che per tre appuntamenti ha fatto tappa al Magazzino di Antonio, “ospitata” nel cartellone di Molina mon amour.
Sarà il turno di Blocco 3, spettacolo con Fabrizio Brandi, di cui è anche autore insieme a Francesco Niccolini (per la regia dello stesso Niccolini e di Roberto Aldorasi). Sul palco del Magazzino andrà in scena uno spaccato della Livorno popolare degli anni Settanta e Ottanta: una sorta di “romanzo di formazione” tra passioni, conflitti e (sana) nostalgia.
Come di consueto, si parte alle 20 con la cena a buffet, mentre l’inizio dello spettacolo è previsto alle21.30. Appuntamento, quindi, al Magazzino di Antonio in piazza Martiri della Romagna 26 a Molina di Quosa. Prenotazione obbligatoria al 3791913131 (solo WhatsApp).
Il teatro di questa rassegna 2023 di Molina mon amour non finirà con Blocco 3: il 6 maggio, Athos Bigongiali e Paolo Giommarelli porteranno sul palco Pasolini in campo, uno spettacolo sul rapporto tra Pier Paolo Pasolini e il calcio.
La scheda dello spettacolo
C’era una volta a Livorno, Mario Nesi, di anni undici, nato al Blocco 3, nel popolare e mitico rione della Guglia fra gli anni Settanta e Ottanta. Il Blocco 3 è l’edificio che lo vede crescere, all’ombra del suo cortile e di una affollata e picaresca umanità, fra compagni di giochi esuberanti, e vicini di casa molto vicini. Mario, sotto l’ala protettiva del padre un tipico comunista d’acciaio di quei tempi, sviluppa i primi germi di ribellione umoristica e autocoscienza. La voglia di crescere ed emanciparsi non tarderà a portare le prime trasgressioni e le prime esperienze amorose. L’ironia di Mario forgia il suo personaggio in un ritmo allegro ma non troppo. Blocco 3 è il terzo palazzaccio di una serie di edifici di sicurezza, voluti dal regime fascista a scopo contenitivo per i sovversivi e architettonicamente commemorativo del tiranno (dall’alto si legge una scritta minacciosa come ricorda sempre a tutti il partigiano Oreste). È il centro di un mondo scomposto e ricomposto in un prisma che rifrange la memoria da diverse angolazioni. La narrazione tratteggia con disinvoltura uno spaccato caleidoscopico della profonda umanità che vi si affolla e affianca Mario nel suo mestiere di crescere e di vivere.
Le parole chiave
La Guglia. Il circolino. Il giro d’Italia a tappini. Il bar Giuliano. La Pisorno. La Quercia. I bachi in frigorifero. I gatti contro il muro. Le Ghiande. La cassetta dei galleggianti. I maiali. Siddharta. La Vespa rossa. L’incerata. I Bagni Luana e i Fiorella. Posillipo. L’Estatè. Il libeccio. La pizza da Fauro. L’Americani. L’Ungheria. Il Paradiso. Le coreane. Camp Derby. Gli scogli piatti. Le triglie. Pajetta, Ingrao e Berlinguer. Oreste. Yuri senza la y. Mirkone con la k. Gionata. Pedro. Ainstain. I fratelli Giordano. Gringo. Le caviglie di Cristina. Ciste e Acciuga. Paolino. La Gina. Mi pà.
La biografia degli autori
Fabrizio Brandi (Livorno, 1965), attore. Si forma alla Scuola di Ricerca Teatrale “Laboratorio Nove” e alla Scuola di commedia dell’arte e dell’attore comico diretta da Antonio Fava. Inizia le prime esperienze come attore comico insieme a Paolo Migone. Lavora con Barbara Nativi, Emanuele Barresi, Antonio Fava, Stefano Filippi. È attore di televisione e cinema e ha lavorato con: Paolo Virzì, Roan Johnson, Francesco Bruni, Diego Abatantuono, Eugenio Cappuccio. Negli anni svolge in parallelo un percorso artistico personale realizzando numerosi spettacoli e narrazioni.
Attualmente impegnato con Francesco Niccolini e Roberto Aldorasi. Ideatore e direttore artistico del Festival Scenari di Quartiere a Livorno.
Francesco Niccolini (Arezzo, 1965), drammaturgo e autore. Da diciannove anni scrive con Marco Paolini e insieme a lui ha realizzato alcuni degli spettacoli più visti della carriera di Paolini. Ha scritto testi per Sandro Lombardi, Arnoldo Foà, Luigi D’Elia, Anna Bonaiuto, Massimo Schuster, Fabrizio Saccomanno, Angela Finocchiaro, Alessandro Benvenuti, Giuseppe Cederna, Banda Osiris e Alessio Boni. Alcuni dei suoi spettacoli sono stati rappresentati in molti paesi d’Europa, in Africa, Stati Uniti e Asia da alcune delle più importanti compagnie italiane, francesi e belghe. Pubblica per Einaudi e Becco Giallo.
L’appuntamento con lo spettacolo di Fabrizio Brandi – insieme a quelli di Elisabetta Salvatori e Luca Barsottelli, già andati in scena – fa parte di una rassegna teatrale regionale, Narratori erranti (ideata e curata da Fabrizio Brandi, Marco Azzurrini, Elisabetta Salvatori e Luca Barsottelli), per la quale il Magazzino di Antonio è stato scelto insieme ad altri “luoghi di teatro” della Toscana (teatri veri e propri esclusi) dove questi spettacoli, “viaggiando”, vanno in scena.